Quanti sono i Furti in casa ogni anno?

La casa è l’ambiente personale e familiare per antonomasia, un ambiente che al più concediamo di vivere ai nostri ospiti, quindi a parenti e amici. L’idea che qualcuno possa violare l’intimità della nostra abitazione non è ovviamente né piacevole né tantomeno auspicabile, ciò nonostante i furti in abitazione continuano ad essere una realtà, sia in Italia proprio che in altre parti del mondo e della Comunità Europea.

Soprattutto in tempo di vacanze, prevalgono le paure e i dubbi per i tanti che si vedono costretti a lasciare le abitazioni incustodite per giorni o settimane, talvolta per mesi.

Pur essendo in evidente ribasso, i numeri e le statistiche, come avremo modo di analizzare, non sono comunque mai del tutto confortanti. Se poi si aggiunge che, a furto già avvenuto, solo tre denunce su cento vanno a buon fine - vale a dire con l’effettiva scoperta del ladro, il recupero della refurtiva è un’eventualità ancora più rara - c’è poco da discutere sulla differenza tra percezione del rischio e realtà della minaccia. Questa è la sconfortante fotografia scattata dalla CNA (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa) appunto sulla sicurezza nelle abitazioni.

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L’Istat, ovverosia l’istituto di statistica nazionale, mette a disposizione i dati relativi al quinquennio compreso tra il 2014 e il 2018, scopriamo dunque che cosa emerge nella consultazione di questo documento, nell’attesa che vengano pubblicati anche i dati relativi al 2019 e al 2020, che sono ancora in via di valutazione ed analisi.

Nel 2014 si sono complessivamente registrati, sull’intero territorio nazionale, 255.886 furti in abitazione, nel 2015 234.726, nel 2016 214.053. Il ribasso della cifra complessiva ha trovato conferma anche negli ultimi due anni di cui si conoscono dei dati ufficiali: nel 2017 i furti in abitazione sono stati 195.824, mentre nel 2018 191.374.

I furti in casa sono dunque effettivamente diminuiti nel corso degli ultimi anni, tuttavia non si può certo dire che le cifre siano confortanti: ben 191.374 episodi nel 2018, infatti, sono un numero che non può lasciare indifferenti, ancor di più se, facendo i dovuti calcoli, si nota come ne rimangano comunque in media oltre 520 al giorno. Limitandosi, cioè, a considerare i soli ai furti nelle case private che vengono effettivamente denunciati. Molte volte le vittime sono, infatti, per così dire decisamente scoraggiate e, sia per vergogna che per sconforto o dissuasi dalla scarsa rilevanza del maltolto, nemmeno si rivolgono alla caserma dei Carabinieri o al locale commissariato della Polizia di Stato competenti nel territorio per comunicare l’accaduto e procedere con una regolare denuncia del furto.

Il merito del calo nel numero dei furti in abitazione denunciati è dovuto all’incremento delle misure di prevenzione e di controllo messe in campo dalle Forze dell’ordine contro questa specifica categoria di reati, insieme alla fortissima opera di deterrenza, o meglio di difesa, attuata in prima persona dagli stessi cittadini, che hanno investito cospicue risorse economiche per ridurre i rischi di intrusioni indesiderate.

Secondo i dati fornitici dal Censis (l’Istituto di ricerca socio-economica italiano) si apprende, infatti, che nel nostro Paese due famiglie su tre - ovvero circa il 66,5 per cento - hanno installato una porta blindata, mentre quasi una su due - il 42 per cento - un sistema d’allarme, una su tre - 33,5 per cento - inferriate a porte e/o finestre, tre su dieci - il 31 per cento - infissi, vetri anti-intrusione e telecamere di video sorveglianza. Queste ultime nella maggior parte dei casi collegate direttamente con le centrali operative delle forze di polizia o delle ormai numerose organizzazioni di vigilanza privata giocano infatti un ruolo di primissimo piano, sia come generico deterrente nei confronti di eventuali malintenzionati, sia come preziosissima fonte di immagini e informazioni in caso di un intervento d’urgenza sul posto o di una eventuale indagine.

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Questi numeri, secondo le indagini condotte, sarebbero destinati a lievitare ulteriormente. Se tante famiglie si sono già cautelate, la platea dei possibili clienti rimane ampia: sono oltre dieci milioni le case dotate di utenza domestica ma non di porta blindata

Questo è senza alcun dubbio un trend positivo, che ci fa ben sperare per il futuro, perché questo tipo di infrazioni possano divenire sempre più rare e il meno invasive e traumatiche per le vittime, ma ciò non deve far abbassare la guardia, al contrario. L’andamento di simili statistiche non è che una dimostrazione di come la maggiore attenzione alla sicurezza e all’inviolabilità del proprio domicilio da parte del cittadino stesso sono parte integrante ed inscindibile della lotta quotidiana contro questi episodi criminosi.

Alla luce di quanto detto, dunque, è sicuramente auspicabile una maggiore sicurezza nelle città italiane, e perché il lavoro delle forze dell’ordine possa essere migliore e più agevolato anche i cittadini devono fare la propria parte, usando scrupolo e diligenza, prestando attenzione ad attività e movimenti sospetti attorno alla casa, mantenere alti i loro livelli di guardia e - di conseguenza - proteggere la propria abitazione in modo adeguato. Oggi, d’altronde vi sono tante opportunità per rendere più sicura la propria casa, potendo beneficiare di un’assistenza a 360 gradi, di una professionalità specchiata e garantita, nonché degli ultimi e più sofisticati ritrovati tecnologici al servizio della sicurezza della tua casa o del tuo esercizio commerciale.

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